40 anni di cielo sempre più blu
Recensione Rino Gaetano Band
Afterlife Live Club di Perugia – 24 gennaio 2015
Qualcuno ha detto che un’emozione “nuova” duri più o meno 10 secondi. È questo il tempo che serve alla coscienza per comprendere un cambiamento emotivo. Come se quel brivido inaspettato rapisca per un attimo i pensieri, accantonandoli senza fiato in una parte nascosta del cuore. E non c’è “riscatto” che tenga… Ci vogliono dei giorni per metabolizzare un’emozione e, se riesci a farlo nel migliore dei modi, potrebbe nascere la “verità”.
Ecco. La verità è che Rino Gaetano è un’emozione che si protrae nel tempo: 40 anni dopo l’uscita del singolo Ma il cielo è sempre più blu non è cambiato nulla. È vero, il suo corpo non c’è più, ma la sua anima è ancora viva, e continua a filtrare quel limbo di sensazioni indefinite, lasciandoci sempre piacevolmente incantati.
Sabato 24 gennaio 2015, l’Afterlife Live Club di Perugia ha ospitato la Rino Gaetano Band proprio per celebrare il quarantennale di Ma il cielo è sempre più blu.
Nella formazione ufficiale della band questa volta non c’era Marco Morandi ma … Rino Gaetano!
No, non è soltanto un modo di dire. Durante il concerto, canzone dopo canzone, le voci della Rino Gaetano Band, Federico d’Angeli e Alessandro “greyVision” (il nipote di Rino), si sono alternate alle comparse televisive del cantautore. È bastato un proiettore sullo sfondo del palco e la sua vera voce, per accendere la fantasia del numeroso pubblico presente.
Un concerto intimo e coinvolgente, entusiasmante e a tratti sorprendente, dove la Rino Gaetano Band si è addirittura superata, chiamarla “interpretazione” sarebbe riduttivo. A noi di filrouge.it piace sempre creare un leitmotiv. Nella festa di Rino Gaetano il filo conduttore è stato proprio la presenza.
C’eravamo noi, c’erano alcuni di voi, c’era la Rino Gaetano Band e, in tutte le canzoni, in tutti quei 10 secondi di vita, c’era il profumo di Rino.
Lo si è percepito negli sguardi delle persone, che hanno accompagnato ogni melodia attraverso i propri sogni d’anarchia.
E poi quell’entusiasmo, quell’ebbrezza, quell’incanto che sballa senza espedienti.
Quella sensazione che ti fa sorridere, piangere, abbracciare e baciare. Che poi magari ti fa prendere per mano uno sconosciuto e guardarlo negli occhi intensamente perché, oltre te, è “l’unica persona che sa quella canzone lì”.
Sì, insomma, è stato il concerto di chi c’era.
Perché, non servirebbe a nulla dire che siamo stati noi a far partire il coro di Rosita (da giornalisti queste cose non si fanno?! ndr), certe cose si comprendono soltanto perché sono state condivise in quel momento, il momento del “io c’ero”.
E questa recensione in realtà si è fermata lì: non si è mai mossa da quei 10 secondi di tempo, poiché parlare di Rino Gaetano non è e non sarà mai un lavoro.
Un’emozione, ogni volta più intensa.
Che la Rino Gaetano Band e l’Afterlife Live Club di Perugia hanno reso indelebile…
Rino Gaetano Band
Sabato 24 gennaio 2015 Afterlife Live Club
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